Sono davanti allo specchio dalle sette di questa mattina.
Dopo essermi svegliata di colpo da un sogno che, per quanto mi sforzi di ricordare, non mi torna in mente, ho percorso a piedi nudi il pavimento della mia stanza da letto dritta verso il bagno.
Questo pavimento è così freddo nelle mattine torbite degli ultimi tempi, in cui anche il sogno più recente non trova la strada per la memoria e, cercando tracce della notte nel riflesso del mio specchio, non c'è modo di tirar fuori null'altro che la ripetizione ossessiva dei soliti gesti: sciacquo la faccia, lavo i denti, metto la crema idratante (ma forse è il caso di cominciare ad usarne una antirughe) e poi inizio a truccarmi.
E' un procedimento lunghissimo perché ogni gesto è seguito da una profonda pausa in cui mi fermo a riflettere sul nulla.



Il piccolo estratto sopra, proviene dal libro di Levante "Se non ti vedo non esisti".
Un libro con la tripla "a": affascinante, attraente e, riguardo a me stessa, accompagnata in un lungo percorso di meditazione su varie tematiche della vita quotidiana, che quasi mai le persone affrontano. Di solito tale gesto, viene chiamato "comodità".
Anita è una Donna, innanzitutto. Una redattrice di una rivista di moda, dopo. E successivamente, ancora, è una moglie.
Anita è tante cose, elegante, colta, ma anche complicata, astratta che vive spesso nell'inquietudine.
Oggi non vi racconterò la trama del libro, vi racconterò semplicemente i motivi per il quale secondo me, tutti dovrebbero leggerlo.
C'è un tema importante, che è la "solitudine". 
E' sempre vista così in malo modo. 
In modo dispregiativo.
Invece, secondo me, è un ottimo punto di partenza, per ogni essere umano al mondo. In questo libro è raffigurata una Donna che sente l'esigenza di stare sola. Di imparare a camminare da sola, e che sente di farcela, in questa solitudine.
Il nostro mondo, o meglio, la nostra società, però, ci impone una cosa non da poco: per essere felici bisogna avere accanto qualcuno, se non è così, c'è qualcosa che non va in noi.
E questo ci porta a far scattare un sacco di meccanismi strani, nella nostra mente, che se sentiamo l'esigenza di un qualcosa di diverso rispetto agli altri, allora siamo sbagliati.


 Un'altra tematica che mi ha toccato molto, è il confronto tra Donne. 
Non avvienne affatto esplicitamente, però è una cosa che ho percepito dalle sue parole: spesso e volentieri, quando ha dei rapporti con persone estranee, e quindi anche con altre donne, non avviene quell'automatismo per il quale ci dev'essere per forza un costante odio verso persone dello stesso sesso. 
Io credo anzi, sia presente costantemente un confronto, che porta necessariamente alla scoperta di se stessa: alla vera natura di Anita, che anche lei trova un po' difficile percepire, e credo anche assimilare. 

Anita, a se stessa, dona anche un altro nome, che è solo suo personale: 'le mie mille me'. Un sinonimo del suo nome è infatti anche questo. 
E' una tematica che mi sta molto a cuore, in quanto credo che ognuno di noi non sia solo una persona, è molto di più. 
E' più persone messe insieme: c'è l'educazione attrubuita dalla famiglia, e quella è un gran pezzo di noi. Ma poi c'è anche l'educazione dei possibili nonni, parenti, i vari amici con cui, anche qui, si possono avere vari confronti, e per tanto nuovi aspetti della vita. Poi ci siamo noi, e ciò in cui crediamo di più. 
Siamo una serie di punti, che vanno mano a mano delineati con delle linee, fino a far sorgere il disegno che vogliamo.

Il motivo principale per il quale secondo me, tutti dovrebbero leggere questo libro però è il seguente: nonostante sia palesemente un romanzo, non tratta l'amore verso gli altri, o meglio, non solo quello. 
Tratta soprattutto, l'amore verso se stessi.
L'amore verso se stessi è un qualcosa di astratto, un qualcosa che spesso, troppo spesso, non esiste.
Dobbiamo imparare ad amarci, ad amare i nostri difetti esattamente nel modo in cui lo facciamo con i nostri pregi.

Ho scritto con notevole piacere questo articolo, mi sono immedesimata nel lettore, e ho provato a capire che cosa poteva interessare a lui di questo libro: bene, tutti i punti antecedenti, sono la risposta alla domanda che mi sono prefissata, e a cui volevo dare un riscontro.


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