Femminismo intersezionale?

Che cos'è il femminismo intersezionale? 
Innanzitutto, bisogna dire che non si parla di intersectionality fino alla terza ondata femminista (qui trovate le varie ondate e la sua storia http://laricamatricedisogni.blogspot.it/2017/01/guardiamo-il-mondo-da-unaltra.html ). La prima e la seconda ondata, infatti, non prendevano in considerazione proprio tutte le donne, ma solo alcune: donne bianche e facenti parte di una classe sociale agiata. La terza prese una strada totalmente nuova, che si rendeva conto di quante altre minoranze esistessero: etniche, religiose, di classe sociale, ecc. 
Ciò che dice il femminismo intersezionale è questo: ci sono Donne, in alcuni Paesi, che hanno problemi ancora più gravi e grandi, che non possono avere un movimento proprio, e andare in giro ad urlare "Siamo donne e siamo libere". Ma se proprio vogliamo fare ancora un passo indietro, in alcuni Paesi le Donne non hanno neanche la possibilità di andare a scuola. Ma non solo, perché il femminismo intersezionale non è solo questo: è anche abbattere tutti questi stereotipi, il patriarcato, che circondano tutti noi. In che modo?
Accogliendo tutti coloro che sono discriminati e che susbiscono oppressioni di tutti i tipi: legate all'ideantità di genere, all'orientamento sessuale, alla classe sociale a cui si appartiene. 
Non possiamo dimenticarci di questo, e tantomeno di tutte le discriminazioni che le donne in tutto il mondo subiscono.
Il femminismo intersezionale punta a farci rendere conto che anche noi abbiamo dei privilegi, il primo in assoluto? Sono bianca, ad esempio. Questa tipologia di femminismo ci aiuta a capire che IO, persona, devo combattere anche per loro, e per i loro diritti, soprattutto perché loro non sono nella posizione adeguata per farlo. 
Magari io in questo momento non verrò ascoltata, alcuni di voi passeranno ad un altro articolo, altri decideranno di non venire più a leggermi, ma se parlassi invece di un altro argomento riguardante le atrocità che fanno in altri Paesi non europei, probabilmente verrei letta, e susciterei anche qualcosa. Perché? Perché sono una Donna europea, bianca, che viene ascoltata a prescindere. Per questo bisogna occuparsi di tutte quelle Donne che non possono obbiettare, ribellarsi, parlare, studiare. 
Ma questo discorso può essere decisamente più ampio, in quanto possiamo mettere in mezzo - anzi, dobbiamo - anche gli uomini. 

E il femminismo light? 

Nel libro di Chimamanda Ngozi Adichie "Quindici consigli per crescere una bambina femminista", troviamo, come primo consiglio per crescere una bambina femminista, la diffidenza e il distacco dal "femminismo light". Quindi che cos'è esattamente?
E' quella convinzione per la quale le Donne sono delle creature da proteggere, da custodire, da rispettare, ma che siano comunque a parte, come una razza protetta, e che gli uomini, natualmente, le debbano proteggere. 
Ma questo non è femminismo.
Il femminismo, non dice che le donne debbano esser protette dagli uomini, e tantomeno che gli uomini siano obbligati a questo. 
Il femminismo dice che uomini e donne dovrebbero esser trattati in maniera paritaria. 
"Light" proviene dal fatto che ad un primo ascolto, le frasi: "Lui è la testa e tu sei il collo", oppure:  "E' lui che guida, ma tu gli fai da navigatore." Sembrano corrette, femministe, al secondo ci si rende conto di quanto invece siano errate, e provengano da una società maschilista. 
Chimamanda infatti dice: "Ancora più problematica è l'idea del femminismo light, che gli uomini sono per natura superiori, ma che ci si aspetta da loro che trattino bene le donne."



Sono felice di esser tornata a parlarvi di femminismo, era da un po' che non lo facevo così esplicitamente, per cui spero di aver soddisfatto anche voi intrattenendovi con questo articolo dove vi spiego un po' di cose che ho appreso leggendo!

"Chi ti ha insegnato che nulla si può cambiare,
voleva solo un altro schiavo."

Commenti

Anonimo ha detto…
Il cambiamento è una costante della nostra vita, anche se alcuni pensano che sia negativo, personalmente credo che sia necessario e non deve obbligatoriamente essere negativo. Abbattere i pregiudizi è un lavoro arduo perché essi si insinuano nei luoghi comuni, sul senso comune e questo naturalmente non consente di essere obiettivi con facilità. Trovo molto utile questo articolo, come del resto tutti gli altri perché come sempre con la dovuta minuzia illustri le problematiche giornaliere in cui ognuno di noi può incorrere anche senza volerlo. Rina

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