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Visualizzazione dei post da 2020
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 Bisogna parlare dell'aborto e dobbiamo capire dove è legale e dove è illegale. I paesi che vietano l'interruzione di gravidanza sono ancora moltissimi e chi ha il privilegio di poter dire che nel proprio paese c'è una legge che lo tutela, dovrebbe esporsi come può: parlarne fa già tanto, ad esempio. Le donne al mondo in età riproduttiva sono circa 1 milione e il 6% di queste vive in un paese dove l'aborto non è consentito ; un altro 21% invece vive in un paese dove l'aborto è legale solo per salvare la vita della madre ; solo il 37% delle donne in età fertile vive in un paese in cui l'aborto è permesso senza divieti - ma non senza ostacoli , ricordiamoci.  Comunque, per tirare le somme, i paesi al mondo che permettono l'accesso libero all'aborto sono 60 , quelli in cui è totalmente illegale sono 26 . Indubbiamente le cose stanno mutando nel tempo, per esempio tra il 2000 e il 2017, 28 paesi hanno cambiato le leggi sull'aborto, concedendo più dirit
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 Non siamo obbligati a parlare del covid ma siamo obbligati a rispettare alcune regole Spesso ci capita di rimuovere completamente alcune situazioni traumatiche, situazioni che ci hanno fortemente influenzati e hanno messo a dura prova la nostra vita, la nostra salute mentale per essere più specifici. Prendiamo d'esempio questa situazione complessa di pandemia, che nessuno di noi, in fondo, si sarebbe mai aspettato di vivere. In questo momento il vero problema è che alcuni individui, per essere "ribelli" decidono di non rispettare le regole più basiche per contrastare il coronavirus: portare la mascherina, rispettare il distanziamento. Non è una novità, forse non sto dicendo nulla di così assurdo e particolare, però molte persone che si rifiutano di osservare - no obbedire -  alcune regole sanitarie sono mosse da alcuni meccanismi psicologici , gli stessi che probabilmente ognuno di noi ha attuato in situazioni traumatiche e difficili. Questi meccanismi ci permettono
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La Libia non è un porto sicuro Bisogna andare indietro di qualche mese per comprendere cosa è successo nel nostro paese per quanto riguarda gli accordi con la Libia. Era il 2 febbraio 2020, una domenica, quando il governo ha automaticamente rinnovato il famoso Memorandum d'intesa tra Italia e Libia, firmato la prima volta nel 2017 - da Paolo Gentiloni e dal governo di riconciliazione nazionale libico Fayez al-Serraj. L'accordo è stato voluto principalmente dal ministro degli interni Marco Minniti per regolare i flussi migratori che dal Paese nord-africano arrivano in Europa, passando principalmente però dall'Italia - essendo il primo porto sicuro che incontrano. Il problema principale di questo accordo è che istituiscono  “campi di accoglienza temporanei in Libia, sotto l’esclusivo controllo del Ministero dell’Interno libico” ,   dove i migranti dovranno attendere " il  rimpatrio o il rientro volontario nel Paese d’origine” .   Dall'altra parte
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Il caporalato moderno Quando ho sentito parlare per la prima volta di caporalato ero al terzo anno di liceo, la prima volta in vita mia, tra l'altro, in cui ho sentito parlare anche di sociologia. Inizialmente ci capivo poco e forse non m'interessava neppure, poi ho iniziato a capire che in realtà avevo più passione verso la sociologia che verso la psicologia, insomma è stato un duro lavoro ma alla fine mi sono convertita, dai. A parte gli scherzi, le parole "caporale" e "caporalato" mi suonavano poco e niente, non le avevo mai sentite, soprattutto nel momento in cui venivano associate ai concetti di lavoro, povertà e immigrazione. Nel dubbio sono andata semplicemente a guardare su wikipedia: Caporalato: Sistema di reclutamento della manodopera attuato nel meridione ad opera dei caporali. Sarò estremamente sincera con voi: dopo quella piccola ed effimera ricerca il mio interesse nel comprendere questo mondo non si è moltiplicato, nean
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#unabiografiatuttapersé Questa seconda puntata di #unabiografiatuttapersé la voglio dedicare a Jane Austen, che, giusto per inserirla in un contesto storico e sociale, nasce nel 1755 nel periodo preromantico inglese. Tutti sappiamo delle sue splendide opere letterarie, tra cui Orgoglio e pregiudizio ma in pochi sanno delle sue opere teatrali . Indubbiamente il teatro era un divertimento dei ricchi, ma assistevano alle sceneggiature anche i membri meno abbienti tra i piccoli possidenti terrieri, compresa Jane Austen e la sua famiglia.  Dal 1782 al 1789, infatti, mentre la Austen viveva nella canonica di Steventon, rappresentò drammi moderni e classici nel salotto e nel granaio insieme alla sua famiglia. In realtà fu molto difficile questo lavoro, perché naturalmente non aveva a sua disposizione degli attori, ma persone che avevano delle proprie abilità e gli spazi non erano di certo degli immensi palchi. “Nelle rappresentazioni pubbliche, abitualmente era u
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Nel mondo dell'asessualità Vorrei fare una breve premessa - per non togliere tempo a quello che sarà un articolo informativo basato su un'esperienza personale di un orientamento sessuale - e introdurvi la tematica che andremo a trattare oggi e la sua modalità: innanzitutto questa intervista è come se l'aveste fatta direttamente voi; tutti i quesiti qui presenti provengono dai sondaggi sul mio canale instagram, quindi un ringraziamento speciale va anche a voi. In secondo luogo non troverete il nome della persona intervistata, semplicemente perché la sua volontà è quella di rimanere nell'anonimato più totale. Non credo che sia poi così necessario sapere nome e cognome, no? L'importante è avere le idee ben chiare su questo orientamento sessuale spesso frainteso, spesso non preso in considerazione come "orientamento sessuale". Iniziamo! 1) Essere asessuato significa odiare il sesso? / L’asessualità significa non avere interesse nel sesso?