25 novembre 2017.

Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne.
Lo è dal 1999.
E' una data importante, perché ricorda le sorelle Mirabal, considerate un esempio di Donne Rivoluzionarie. 
Perché?
Perché hanno provato a contrastare con tutte le loro forze il regime di Rafael Leònidas Trujillo, un dittatore. Un tiranno, che tenne la Repubblica Dominicana nel completo caos e arretratezza.
Le ha brutalmente uccise il Servizio milititare, facendolo anche passare come un'incidente.

Tale violenza è tra le più diffuse violazioni dei diritti umani. Basti pensare che, in Italia, mediamente, una donna su tre ha subito violenza.
Violenza che non è detto esser necessariamemte sesssuale: può essere infatti anche psicologica
Addirittura il 53% di donne in tutta l'Eunione Europea, ha dichiarato di evitare luoghi, orari, situazioni, per paura. 
Paura di esser aggredite, di essere stuprate.

C'è una cosa a cui credo fermamente: lo spot migliore contro la violenza, è l'educazione.
Le bambine hanno bisogno di una identità forte, e i bambini di un'educazione adeguata.
Qualche giorno fa ero in giro, stavo attraversando un parco colmo di bambini, e sentii una frase. 
Una frase che mi fece stringere il cuore, personalmente. 
Un bimbo cadde per terra, non da solo, ma perché una bambina lo ha spintonato. 
Ora, al di là del fatto che non si fa, e di questo ne siamo tutti abbastanza consapevoli, il fatto abominevole è ciò che gli ha detto il papà alla madre della piccola e successivamente al proprio figlio.
Alla madre ha esolicitamente detto ciò: "Controlli sua figlia, è una bambina. E' così violenta, non lo sa che le bambine devono esser cresciute con eleganza? Quando mai si è vista una bambina così volgare?" Poi si è girato verso il figlio, e gli ha praticamente gettato in faccia che è una "femminuccia". Sì, perché stava piangendo, ed è esattamente questa la sua colpa
"E tu che cosa fai, piangi anche? Cosa sei una femminuccia? Questa è solo una bambina che ti ha fatto cadere. Tu sei più forte, sei un maschio."

Mi sono venuti i brividi, e ho pensato di andare lì a dirgliene quattro, ma ero troppo sconvolta, ed ho sbagliato, me ne rendo conto. Potevo avvicinarmi, e spiegargli che forse questa non era la soluzione migliore. Che era stato aggressivo, e che la madre della bambina era visivamente turbata dalle sue parole.

Quando dico che lo "spot migliore" è l'educazione, intendo decisamente questo. 
bisognerebbe rendere più consapevoli già dalla tenera età che si può soffrire.
Che si può piangere.
Che si può vivere a pieno la vita tutti insieme, rispettando le debolezze altrui.

Un bambino cresciuto in una famiglia che si dimostra reciproco rispetto, ha poche probabilità di diventare un adulto violento in futuro. O almeno mi piace pensare questo. 

Detto ciò, vorrei comunicarvi una bellissima iniziativa nata a Parma:
"Non chiudo gli occhi di fronte alla violenza" della film maker Marta Mambriani, con il contributo del Comune e realizzato dall’Associazione W4W, "Women for Women": il video valorizza alla perfezione il corpo della Donna. Non siamo di nessuno, e tanto meno apparteniamo a qualcuno che ci fa del male. Che ci usa. Che ci picchia quando ne ha voglia, e che ci sfiguri il viso, il corpo, e la nostra persona.

Il lavoro però, non si fa solo il 25 novembre. Si fa tutti i giorni, si crea informazione tutti insieme. Bisogna abbattere la disinformazione e gli stereotipi rispetto all'identità di genere. 
Qui di seguito vi lascio un progetto che ho voluto creare, e in cui ci ho messo tutta me stessa come potevo. 

Quando ci si sente impuri. Quando ci si sente in colpa, per qualcosa di cui non abbiamo potere.

Il potere dell'odio.

Il male.

Sostenersi. 

Solitudine.

Pietà. 

Ciò che amo pensare è questo: che le donne si sostengano a vicenda.
Bisogna che tutti inizino a pensare che, sostenersi, sia l'arma migliore per combattere la violenza, e tutto ciò che c'è di male in questo mondo poco conforme all'uguaglianza.
Spesso sento dire "Se l'è cercata", e mi chiedo quale male abbiate potuto subire per dire queste parole. Per sputare veleno così facilmente dalle vostre bocche. Perché per dire parole di questo tipo, bisogna essere davvero cattivi. Davvero ingenui.

Spesso sento dire, in modo scherzoso, che la Donna serve solo a lavare, cucinare, stirare. 
Spesso sento dire che, per calmare la Donna basti del sesso, e mi chiedo quanto possa far schifo la gente per far diventare una persona del materiale. Una macchina. 

Spesso sento dire tante cose, ma non sento mai la consapevolezza di ciò che si dice. 


 

Commenti

Anonimo ha detto…
Trovo il tuo articolo decisamente interessante. Un articolo che va condiviso sempre, non soltanto il 25 novembre. Come tu stessa affermi bisogna abbattere la disinformazione e soprattutto i pregiudizi. Questo è possibile solo con un'educazione responsabile. In questo modo potremmo migliorare la qualità della nostra esistenza. Brava Meli. (Rina)

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