25 novembre 2018.

Un anno fa esatto, scrivevo sul blog di quanto fosse importante la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un anno esatto dopo, mi dico che, non solo è importante, ma ogni giorno che passa, lo è un pochino di più. 
L'anno scorso vi citavo le sorelle Mirabal e di quanto fossero state importanti perché hanno provato a contrastare con tutte le loro forze il regime di Rafael Leònidas Trujillo, un dittatore - ma ve ne parlo meglio, appunto, qui 
Ma un anno fa ero anche arrivata ad una consapevolezza: lo spot migliore contro la violenza, è l'educazione.
Le bambine hanno bisogno di una identità forte, e i bambini di un'educazione adeguata. 

Ad oggi sono arrivata ad un'altra consapevolezza: la giornata di oggi non è solo contro una violenza fisica ma anche psicologica. 
Non ho mai subito una violenza fisica e proprio per questo mi sono sempre battuta per chi invece, l'ha subita e cercava di urlare ma nessuno le ascoltava. Ho sempre pensato di essere fortunata, più fortunata di chi invece si è trovata nella situazione di sentirsi violata. E sicuramente lo sono, certamente, ma non ho mai ammesso a me stessa di aver effettivamente subito una violenza psicologica. E questa è esattamente la conseguenza al continuo minimizzare i problemi all'interno della nostra società.

"Tanto non te la potresti mai cavare da sola"
"Io ti preferisco acqua e sapone perchè dovresti metterti tutto quel trucco?"
"Ti sta davvero male questa colore di capelli, me lo potevi chiedere prima di farteli"

Oppure ancora 

"Quella volta in cui dovevo attraversare la strada e un tizio (sui 50 anni) in auto si ferma. Pensavo volesse farmi passare e invece mi fa cenno di salire."

"Quell'altra volta ancora invece, scesa dalla metro, mi sono incamminata verso casa e un tizio ha iniziato a fissarmi, aspettarmi e seguirmi... ho corso, guardandomi sempre dietro."

"E ancora quella volta in cui sono stata costretta a disturbare mamma, papà o amiche perché tornare a casa da sola la notte fa paura."

"Oppure quella volta in cui, una mia amica ed io passeggiavamo tranquille e passando davanti a dei ragazzi si lasciano sfuggire commenti tipo "mamma mia cosa ti farei" "mamma mia le ragazze di oggi". Non eravamo neppure vestite bene. Tute. Solo tute."


Penso sia inutile chiedervi se vi siete riconosciute in queste frasi, se avete mai provato questa sensazione di impotenza e rabbia. Se avete riconosciuto voi stesse in una di queste situazione, perchè lo so già che ognuna di voi si è immedesimata almeno in una di queste circostanze riconoscendosi.

Per cui, a tutti gli schiaffi presi, i calci, i pugni.
A tutte quelle mani sul culo non richieste e i fischi. A tutti quei vestiti a cui si è detto "Lo butto, altrimenti sembro una troia".
A tutti questi stupri commessi portando dei semplici jeans, una canotta, un tanga.
Per ogni paragone per sminuire.
Basta dire "Ma lui è fatto così", "Ma lui mi ama, per quello lo dice. Lo fa per me", "Lui cambierà per me".
Non è amore. Non sarà mai amore lo sminuire una persona.

Basta dire "Forse non dovevo vestirmi così" perché ogni donna ha il diritto di vestirsi come vuole, senza poi sentirsi in colpa. Senza poi sentirsi una poco di buono. 

Non siete da sole,
non siamo da sole,
unitevi anche voi uomini, non lasciateci da sole.

Progetto fotografico creato lo scorso anno.




Il Vegetarianismo ha a che fare con il femminismo? --> http://laricamatricedisogni.blogspot.com/2018/06/il-vegetarianismo-ha-che-fare-con-il.html
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