Il famoso governo italiano ladro


Non è troppo difficile sentire gente che addita al governo d'essere ladro, corrotto. La gente stessa che dice questa frase pensa di essere virtuoso, quindi migliore, rispetto a "questo governo ladro" che comunque ha votato, ha eletto e sostiene probabilmente.

E' una mera denuncia, quella dei cittadini che gridano "al ladro", perché tre italiani su quattro che denunciano l'evasione fiscale in Italia, sono gli stessi che hanno il primato assoluto dell'evasione fiscale.

Ma non solo.

Sono magari anche gli stessi che decidono di acquistare meno made in italy: solamente pochi che si dicono patriottici comprano prodotti nazionali (dall'abbigliamento, alle automobili etc).




Il problema, forse, è che abbiamo una visione fortemente distorta della realtà: pensiamo all'immigrazione, argomento fortemente attuale in questo momento. Ma anche all'economia, all'Europa, alla pandemia e a come molti italiani facciano riferimento a partiti e personaggi lontani dalla scienza. 

Tra le materie più sottovalutate in ambito scolastico troviamo la storia ed io l'ho sempre detto che questo sarebbe stato un problema prima o poi, ecco quel momento lì è arrivato.

E' arrivato nel momento in cui bisogna prendersi le proprie responsabilità e nessuno alla fine se le prende.

La de responsabilizzazione ha una storia, un percorso, ed è esattamente il motivo per cui ancora oggi si parla di "fascismo" o "neofascismo", non se ne parla a caso, se ne parla perché effettivamente ci sono dei legami tuttora molto forti con la storia del 1900. Ma non per questo non si può tornare ancora più indietro, non lo so, forse più verso il 1600 o il 1700: è in questi anni che discipline come la filosofia o la scienza iniziano la loro gestazione, ovvero la loro profonda decristianizzazione. Questo ha portato inevitabilmente la repressione dalla parte della Chiesa cattolica delle discipline sopracitate, in quanto pensieri alternative alla morale dominante. 

Ma la domanda è: come può crescere, responsabilizzarsi, un paese, senza avere potere decisionale, di libera scelta e di libero pensiero?

Ricordo che alle superiori feci un sociologo a cui sono profondamente legata per diversi motivi, tra cui proprio gli studi sulla ricezione italiana. Il sociologo a cui faccio riferimento è Max Weber.



Il mio professore di sociologia sarebbe molto fiero di me, c'era fortemente legato anche lui: quando in classe spiegò il suo pensiero fece riferimento a questi suoi studi italiani, in concomitanza a quelli del Nord Europa: nei paesi di stampo protestante erano nettamente più all'avanguardia (pensate a Spinoza), anche in ambito economico, non solamente intellettuale. 

Poi non bastava la Chiesa cattolica, ci si è messa anche la dittatura, da cui forse non abbiamo preso i giusti insegnamenti, quegli stessi insegnamenti che avrebbero dovuto farci svegliare da un sonno piuttosto profondo durato secoli. 

Lo Stato non funziona, è vero, ma ci siamo profondamente dimenticati da chi sia formato lo Stato, e la risposta non è "da politici", almeno non del tutto. 

Mentre, per esempio, si toglievano un mucchio di soldi alla sanità dov'erano i cittadini?

Mentre si toglievano soldi alla pubblica istruzione, dov'erano le proteste dei cittadini?



Bisogna investire sulla scuola, sull'istruzione, perché è solo così che si può uscire da un tale disordine, da una tale de responsabilizzazione.

E' solo così che potremo capire i nostri errori, gli sbagli commessi negli anni e tutti quegli avvenimenti da cui probabilmente abbiamo preso le distanze perché non abbiamo mai sentito nostri. Ma sono molto più nostri rispetto a ciò che pensiamo.

Le disuguaglianze sociali che si stanno venendo a creare sempre di più sono anche lo spettro che aspettava di uscire dall'armadio dopo anni di silenzio da parte dei cittadini.


Melissa, @jawaadino_24
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