Questo non è un manifesto. Questo è il Talk che con enorme piacere ho potuto tenere allo Stereoteepee Festival il 4 settembre: non esiste un video dedicato al mio discorso dove poterlo riguardare così ho pensato che la potenza di queste parole dovesse essere necessariamente scritta e riportata da qualche parte.


        1) Che cos'è la body positivity?


La body positivity è anzitutto un movimento che nasce per rappresentare ogni corpo presente all'interno della società. Nel corso del tempo ha preso delle connotazioni errate, in quanto viene utilizzata a livello di "accettazione". Spesso sentiamo dire che "bisogna accettarsi" e che "andiamo bene così" ma la realtà è che la body positivity non dice nulla di tutto ciò.
Come movimento chiede la piena rappresentazione di qualsiasi corpo: va oltre l'abilismo di cui la nostra società è impregnata, oltre la grassofobia di cui tv e social fanno uso. 
Questo sarà un discorso prettamente al femminile perché non sono un uomo quindi la matrice della discriminazione non è uguale. In più sarà molto binario come pensiero in quanto spesso e volentieri stereotipi e pregiudizi riguardanti il corpo sono dettati da stereotipi di genere. 

        2) Cos'è la grassofobia?

La grassofobia è una vera e propria discriminazione dei corpi grassi. Siamo abituatx a pensare alle persone grasse come portatrici di malattie, di malessere mentale. Come persone che non stanno bene con se stesse. Ma la realtà è che le persone grasse non vengono rappresentate, di loro parlano tuttx, ma non vengono invitate a parlare nella narrazione e questo è come appropriarsi di un discorso e di una discriminazione che non si subisce!
Il peso di una società grassofobica la subiscono le persone magre, ma la discriminazione grassofobica la subiscono soprattutto le persone grasse e sono loro a dover essere interpellate.

        3) Quindi le intenzioni del movimento quali sono?

Sono fondamentalmente la rivendicazione di ogni corpo presente nella società, la riappropriazione del corpo, soprattutto femminile. Il movimento nasce tra il 2010 e il 2011 per merito di alcune donne attiviste nere “oversize”, che hanno cominciato a postare dei contenuti sui social media con l'hashtag #BodyPositivity. Quindi è importante rivendicare una sorta di liberazione. 
Una critica che viene spesso fatta al movimento, è quella di dire che l'obesità è sana. Ovvero: per la maggior parte delle persone la body positive dice che va bene essere obesi e che è sano esserlo. La realtà dei fatti è, però, che il movimento ha fondamentalmente una base politica e non medica e ciò che vuole non è parlare di salute, ma di rappresentazione, appunto. 

          4) Per cui la grassofobia è uno strumento di potere in quanto discriminazione, e la body positivity uno strumento di liberazione per così dire?

La grassofobia è uno strumento di potere vero e proprio in quanto limita e discrimina in base, non solo ad un mero giudizio estetico, ma anche rispetto ad una visione politica. Mi spiego meglio: un sociologo del '900, Michel Foucault, ha parlato nei suoi studi di potere e qui faceva un grande riferimento al soggiogamento. Se prima, esso, avveniva attraverso l'anima e la mente, ora avviene attraverso il soggiogamento della salute e del corpo. L'emarginazione di qualcuno la sancisce sempre la politica: favoritismi, piuttosto che norme vengono attuate per categorizzare persone di serie A e persone di serie B. Come? Un esempio lampante è "persona grassa=non sa curarsi di se stessa=non è responsabile=non la assumo per un lavoro", che tra l'altro è un controsenso perché tra le maggiori cause dietro l'obesità c'è proprio la povertà. 

        5) Però è anche vero che si sta instaurando una rappresentazione molto diversa, sia in tv che sui social. Basti pensare alle nuove artiste donne che hanno una fisicità molto differente da quelle degli anni '90!

Sì e no. È vero, prendiamo d'esempio Madonna e Nicky Minaj che sicuramente conosceranno tuttx e tuttx avranno ben presente le loro foto. Sono corpi molto diversi effettivamente, proprio perché la narrazione sta mutando nel tempo. Il punto principale è che questi esempi sono di due donne americane e non italiane. Ciò accade per due motivazioni diverse: 1) perché il movimento della bp trova la sua nascita in America, 2) perché in Italia il movimento della bp rimane sul superficiale. 
La narrazione cambia, se noi siamo in primis a cambiare e quindi siamo noi a decidere che alcune cose non le diciamo più perché possono ferire. Perché possono non essere corrette a pieno. Sarebbero bello che in Italia le cantanti - e cito le cantanti perché negli ultimi mesi sono uscite delle interviste intrinseche di grassofobia - possano sentirsi libere di essere grasse senza sentirsi giudicate. Ricordo un'intervista in cui si diceva che la cantante si sentisse davvero se stessa dopo aver perso molti chili e che ormai, nell'ultimo periodo prima di dimagrire, mangiava solamente schifezze. Questo ha più problematiche: in primis la narrazione secondo cui le persone grasse mangiano male e in secondo luogo identificarsi con la propria fisicità. 
C'è sempre qualcosa di identico a se stesso: l'ossessione per la fisicità. La body positivity vuole esattamente questo, eliminare la polarizzazione del discorso sui corpi.
Basta questa fissazione per la fisicità altrui e propria: se è vero che il personale è politico allora facciamo un discorso femminista, utile a tuttx. Il corpo va liberato, la narrazione sui corpi va cambiata. Riappropriamoci di un discorso che è prettamente personale, la body positivity può aiutarci in questo perché è un discorso femminista e in quanto tale rivendica non solo la liberazione ma anche la non discriminazione, e soprattutto cerca di farsi "autocoscienza". 
Spesso e volentieri bisognerebbe guardare le proprie azioni, i propri metodi, una parte di responsabilità è nostra se le persone grasse si sentono giudicate e non si sentono parte di una società che le discrimina costantemente... a partire, appunto - soprattutto in questo periodo storico - dall'immaginario che abbiamo di perfezione dovuto ai social e alla tv. 




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