Sul blog parlo spesso di Donne.
Di donne che magari hanno fatto la storia, o che magari sono riuscite a portare avanti un loro progetto, fino a realizzarlo.
Oggi voglio parlarvi di una persona speciale, che ha fatto una cosa bellissima, una cosa che le ha portato esperienza e che l'ha arricchita.

Oggi vi parlo di Anna Valanzano (su instagram: https://www.instagram.com/nina.valanzano/?hl=it ), che ha creduto in se stessa, nelle sue capacità e ha fatto un viaggio interamente da sola. Per questo motivo la stimo molto, e ho deciso di farle un'intervista,  chiedendole i punti che più mi affascinano della sua iniziativa.
 Spero di riuscire a coinvolgere anche voi, e di farvi capire quanto io sia felice di aver potuto parlare con lei!



Ciao Nina, in primo luogo voglio ringraziarti di essere qui, e di esserti resa disponibile a conversare con me sul mio blog. 
Innanzitutto, vorrei chiederti quale destinazione hai deciso per fare questo viaggio e la motivazione, per cui hai optato proprio per quella!

Ciao Melissa, sono molto felice di essere qui, e mi fa piacere poter condividere tale esperienza con te... E con voi!
Ero già stata a Firenze due anni fa, a dicembre, con il mio ex ragazzo ed una coppia di amici. Ma soltanto per mezza giornata e mi aveva letteralmente lasciata senza parole anche se con un po' di amaro in bocca per esserci stata pochissimo. Quando ho deciso di partire, non ho avuto dubbi sulla destinazione!

Firenze piace molto anche a me sai? Mi affascina, e sono convinta che sia un posto magico. 
Mi viene spontaneo chiederti, a questo punto, come ti sei sentita quando sei arrivata a Firenze?

Ho realizzato che stavo partendo da sola soltanto quando alle 6.30 del mattino, mio padre e mia madre, mi hanno lasciata alla stazione di Napoli centrale, e mi sono ritrovata sul binario ad attendere il treno che sarebbe partito quindici minuti dopo. 
La vera emozione e scarica di adrenalina, però, l'ho avuta soltanto una volta che ho letto il cartello "Firenze S.M.N" ed ho sentito l'annuncio nel treno... lì è stata emozione pura che mi ha suscitato un sorriso sul viso ed occhi lucidi.

Sento l'emozione nelle tue parole... Dev'essere stato un viaggio magico, per cui ora ti chiedo: che cosa ti è paicuto di più del viaggio? Che cosa ti ha colpita di più? 


Dei due giorni a Firenze da sola ho apprezzato il senso di libertà che si ha in questi casi, il non dover dar conto a terzi nelle scelte fatte, negli orari, per esempio, per mangiare, nei posti da visitare. Mi è piaciuto potermi fermare in piazza per non so quanto tempo precisamente... Tutto ciò solo per osservare i passanti, senza alcuna fretta: ecco, ho amato la calma che mi ha regalato, nonostante Firenze non sia mai vuota, nonostante tutto sia un continuo movimento lì.

Da questa risposta, deduco che ci sia stata una causa, a scatenare l'esigenza di intraprendere un viaggio interamente da sola... Raccontami un po'!

Quando ho deciso di voler fare un viaggio, anche breve, da sola l'ho fatto perché mi ero resa conto che la frenesia di tutti i giorni non stava lasciando spazio alla cura di me. Era, dunque, necessario staccare la spina, come si suol dire, per ritrovare un po' di tranquillità, per ritrovare la me stessa serena e per, magari, scoprirmi anche nuova.

E subito dopo... Quando hai ripreso il treno, e sei tornata nella tua città, come ti sei sentita?

Il tutto non sarebbe potuto andare meglio.
Ripensando al primo giorno trascorso lì, posso solo ringraziare perché tutta quella pioggia ininterrotta, mi ha fatto apprezzare ancor di più la città che il giorno dopo ho visto alla luce del sole. Sono tornata con il sorriso, con una nuova carica per affrontare ciò che mi aspettava.


Siamo arrivati al termine di questa piccola intervista, e la cosa che più mi preme chiederti è: secondo te, ci vuole coraggio a intraprendere un viaggio da sole? Cosa si prova ad effetturne uno? Raccontaci un po' cosa ne pensi!

 In molte mi hanno scritto, anche in privato, che sono stata tanto coraggiosa nell' andare da sola in una città che non conoscevo. È vero, ammetto che inizialmente un po' di timore c'era, soprattutto da parte della mia famiglia per le varie cose che si sentono quotidianamente in televisione. Nonostante ciò, la voglia di fare quest'esperienza da sola e di poter avere del tempo da dedicare solo a me è stata più forse rispetto alla paura. Quello che posso dire a chi è spaventato da una situazione simile, è che ogni cosa ha un suo tempo: io ho avuto l'esigenza di farlo ora, voi potreste sentirne il bisogno in futuro ed allora, vi dico di ascoltarvi perché io posso solo ringraziarmi, perché per una volta, mi sono ascoltata.




Voglio ringraziare di cuore Nina per essere stata ospite sul mio blog, per avermi dato l'opportunità di porle domande e per essere stata così cordiale e paziente.
Un bacio a tutti voi,
la vostra Melissa.







Commenti

Anonimo ha detto…
Leggera, scorrevole e con un senso di piacevolezza. Quest'intervista va oltre "la superficie delle cose", scruta a fondo le esigenze interiori, le scelte, il bisogno e il senso di libertà. Le vostre voci viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda. Brava Meli (Rina)

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