L'aborto non è un omicidio 


I diritti, una volta ottenuti, possiamo perderli.

C'è un cartellone in camera mia che dice così: "Aborto libero, sicuro e gratuito", me l'hanno dato le donne di @nonunadimeno alla manifestazione dell'anno scorso e così, quel foglio bianco con il disegno di una donna al di sopra, da quel momento, ha iniziato a far parte dell'arredamento della mia stanza.




Ad oggi, nel 2020, le donne hanno il diritto di interrompere la gravidanza in alcuni casi specifici, eppure, contemporaneamente, esistono gli obiettori di coscienza e sono tanti; il 59% degli ospedali italiani non ha il personale che pratica l'aborto e più del 70% del personale ospedaliero di tutto il territorio italiano decide di essere obiettore di coscienza e non praticarlo (a confronto con la Svezia in cui non ce ne sono).

Il terrorismo psicologico quotidiano che ogni donna subisce a causa di scelte prese su se stessa, per se stessa nella propria libertà e individualità è indicibile ma soprattutto inspiegabile se non adducendo ai concetti di patriarcato e maschilismo: l'obiezione di coscienza è solo una delle tante violenze; perché l'obiezione è un'incoscienza.





L'incoscienza di definire l'aborto come un omicidio; l'incoscienza di utilizzare la retorica del dolore, di donne pentite dopo aver preso una scelta simile. Tutto questo è uno sfruttamento del corpo della donna per fini politici e non.
Il dolore non è sempre necessario, non è sempre presente e lo hanno ben esplicitato la psicologa - Federica Di Martino - e la ginecologa -  Elisabetta Canitano - le quali hanno creato un progetto chiamato "IVG, ho abortito e sto benissimo”. Non vi è alcuno studio scientifico che possa dimostrare gli "effetti" di un aborto, questo perché siamo persone, esseri umani, e in quanto tali nessuno di noi avrà mai la stessa reazione rispetto ad un determinato evento. 


"Questo blog ha come vocazione quella di essere uno spazio di parola per le donne, che possono in tutta tranquillità offrire la loro testimonianza, senza paura che le loro parole possano essere oggetto di giudizio e di dibattito."

La scelta di abortire non può e non deve essere oggetto di dibattito: le lezioni di morale non possono più essere accettate, bisogna comprendere il prima possibile che l'aborto non è una narrazione con protagonisti gli obiettori di coscienza, uomini, dottori, ma le donne che praticano l'interruzione della gravidanza e la loro storia. 

La storia che la donna nasce e morirà da madre deve finire.




Da anni oramai si è un po' spento il dibattito sull'aborto, eppure lo stigma e la retorica dell'aborto come "omicidio" non è cessato, solo i movimento femministi e trans femministi ne parlano come qualche cosa che esiste ma che non raggiunge davvero il suo scopo. Seppure esiste una Legge (la 194) che regola l'IVG, esistono ugualmente una serie di persone che sono contro (obiettori di coscienza) e che non permettono di abortire nel modo più sicuro e consono possibile. 


Tra queste persone troviamo anche i pro life: la loro retorica si è spostata da "la vita dell'embrione, il feto che è già bambino" a "Noi siamo a favore della vita!". Marciare su un terreno ormai fragile come quello della bioetica stava diventando ben più difficile, allora la retorica della vita, "viva la vita" è stata una scelta non solo migliore, ma anche più facile da spiegare. Tutti sono a favore della vita, solo le persone che uccidono o coloro che hanno istinti suicidi non lo pensano. 

Ma è anche semplice limitare l'aborto a questo, a un "viva la vita".


Una delle tante proposte di legge del Partito leghista è in ambito di adozione, di aborto e di famiglia: nel caso in cui una donna non volesse tenere in grembo il bambino - per non farle esercitare il DIRITTO di abortire -, lo Stato permetterà ad una coppia di adottare il futuro infante già dal suo concepimento. 






Il gesto più disumano è far portare avanti una gravidanza indesiderata, non voluta, indotta attraverso la volontà di altri ad una donna che semplicemente voleva venisse applicato un suo DIRITTO. La proposta di legge del Partito leghista ha molto a che vedere con l'utero in affitto, eppure è tra i primi partiti che si scaglia contro questa pratica ben più nobile della proposta creata appositamente per andare contro la Legge 194.

Non cediamo alla retorica.
L'aborto è un diritto.



Melissa, @jawaadino_24
Condividi questo articolo su:

 

-> https://hoabortitoestobenissimo.blogspot.com/p/politica-editoriale.html Blog a cura della psicologa Federica Di Martino e la ginecologa  Elisabetta Canitano  "IVG, ho abortito e sto benissimo”.

Commenti

Post popolari in questo blog