Emancipazione e stereotipi!

Benvenuti nell'ultimo articolo di questa settimana dedicata alla Festa della Donna.
E' arrivato finalmente l'otto marzo, ed io faccio i miei migliori auguri a tutt* noi, nella speranza di trovare la forza ogni giorno di combattere per i nostri diritti.

L'articolo di oggi sarà un po' particolare: andremo a toccare alcuni punti "bollenti" di questa giornata e cercheremo di capire il metodo con cui la Donna dovrebbe cercare di emanciparsi da sola, con le sue forze e le sue risorse!
Tutti pronti? Mettetevi comodi, e iniziamo.

Durante questa giornata si sentono davvero tante opinioni, voci, idee... Le più radicali sono: "Se vai a vedere lo spogliarello non sei una vera Donna", "Meno male che ci sono ancora le vedere Donne che al posto di andarsi a vedere lo spogliarello stanno a casa."
Partiamo con ordine però: sicuramente l'otto marzo è una festa utile se in qualche modo riesce ad insegnare qualcosa; perché ricordate, gli auguri vanno bene, ma non da persone che fino al giorno prima sminuivano le donne e il giorno dopo ricominceranno sicuramente a riprendere dove erano rimasti. Noi festeggiamo questa giornata per ricordarci che nei secoli la Donna è sempre stata sottomessa, e lo festeggiamo per rammentarci che non dovrà mai più capitare! 

Ma la Festa della Donna è contornata anche da maschilismo, sembra un paradosso eppure è così. Perché frasi come "Auguri alle vere donne" non è certamente un complimento. Lo stereotipo della vera donna è sicuramente colei che si sacrifica per gli altri, che si mette da parte, che è generosa, che è capace di vero amore, che ha il suo uomo e che esiste solo lui, che sta a casa, che guarda i bambini e che chiede il permesso, in qualche modo, per fare qualsiasi cosa. E naturalmente la "non donna" (preferisco non essere volgare e non riportare alcune parole attribuite al genere femminile) è colei che in tale giornata va a vedere uno spogliarello, non arrossisce, non vuole avere figli, non vuole esser governata dal proprio uomo.
Ma è uno stereotipo di livello davvero basso, che non ha senso e crea ancora più astio. Perché? Vediamo un po', vi siete mai chiesti se le Donne che vanno a vedere uno spogliarello l'otto di marzo, ci vanno anche durante l'anno? La risposta giusta è: "No, il 90% ci va solo in quella giornata, perché altrimenti poi manca di rispetto al suo uomo". Quindi forse la domanda giusta da farci è: "Le donne si sentono libere?" No, non penso. Non penso che le Donne si sentano così libere da fare ciò che vogliono. 

Ma ci sono anche alcuni modi per cercare di emanciparsi da sole e di farsi forza.
Sheryl Sandberg (direttrice operativa di facebook) in un discorso tenuto un paio di anni fa ha detto esplicitamente che "ci andrebbero più donne ai vertici" come darle torto!?
I suoi consigli sono spopolati sui social, ed io vi voglio parlare di alcuni di essi che secondo me sono importanti.

1) Bye Bye Tiara Syndrome: cos'è? E' la convinzione secondo la quale se si continuerà a fare bene il proprio lavoro, il capo lo noterà prima o poi. Sbagliato. Bisogna proporsi, farsi avanti, agire. Farsi sentire ed ascoltare.

2) Sit at the table: prendi posto. Non sentirti mai inferiore, mai. Ti prenderanno in considerazione così, perché ti metti in gioco e rischi.

3) Make your partner a real partner: fai del tuo compagno un vero partener. Questo perché il partner è coloui con cui condividamo tutto, la nostra vita la creiamo noi insieme al nostro partner e i lavori devono esser equamente divisi, senza nessuna differenza. 

4) Dont' leave before you leave: non mollare prima del tempo. E questo è strettamente collegato a diventare madre, a sentirsi colpevoli per lasciare il proprio figlio a casa o all'asilo. Prima di lasciare tutto sii sicura di averci provato e di esserti realizzata, così sarà più facile tornare. 

Posso dire di aver realizzato a pieno questo progetto con quest'ultimo articolo. Non avrei mai pensato di avere così tanto "successo", molti di voi hanno approvato e mi hanno mandato messaggi sul social di instagram molto belli e per me significativi.
Spero di cuore lo stesso entusiasmo anche per questo articolo a cui tengo particolarmente!

Vi abbraccio tutti,
Melissa. 

 

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